I fatti di Parigi con le stragi nell’area dello stadio, nelle strade davanti ai ristoranti e nel teatro hanno esportato in casa nostra i metodi del terrore dello jihadismo dei miliziani dell’Isis, che disprezzano la vita seminando morte. Come ha sottolineato papa Francesco l’uccisione di persone inermi e innocenti è un orribile crimine contro l’umanità che dimostra anche come la violenza gratuita ed efferata perpetrata al grido di ‘Allah è grande’ sia in verità una bestemmia contro quello stesso Dio che si vorrebbe acclamare. Ecco perché il nostro ‘Appello all’umano’ diventa ancor più stringente mentre la preghiera per i perseguitati cristiani e di altre minoranze religiose in Siria e Iraq si allarga alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie della strage di Parigi e alla richiesta della pace per il mondo intero.
Il comitato Nazarat prosegue perciò il proprio impegno di preghiera e sostegno ai fratelli perseguitati. Venerdì 20 novembre si torna in piazza Tre Martiri alle 21,15 per la recita del rosario a cui parteciperà con la sua testimonianza padre Bahjat Elia Karakach, un frate francescano di Aleppo. E’ il sedicesimo appuntamento di questa iniziativa che si attua senza soluzione di continuità il 20 di ogni mese dall’agosto 2014 a cura del comitato Nazarat di Rimini.
Il manifesto (‘Una ragione per vivere, una ragione per morire’) che annuncia l’appuntamento all’interno della lettera araba ‘nun’ contiene una frase della madre della piccola Miriam, una bambina profuga con la famiglia nel campo di Erbil: “Se fosse tutto nelle mie mani io non sarei in grado di perdonare però quello che vivo è che il desiderio di Gesù è dare la grazia agli uomini di imparare a perdonare a vicenda. E’ solo tramite Dio che possiamo imparare a perdonare”. Come la volta scorsa saranno in comunione con noi anche le monache dell’Adorazione Eucaristica del monastero di Pietrarubbia. Un’altra novità è costituita dall’incontro che padre Bahjat Ela Karakach terrà il giorno dopo, sabato 21 novembre alle 21,15 nella sala parrocchiale di San Giuseppe al Porto.