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Il Comitato Nazarat per i Cristiani Perseguitati

Questa  iniziativa ormai da 7 anni, senza interruzione, si svolge ogni mese a Rimini e non solo: è nata nell’agosto 2014 da un gruppo di amici i quali, non potendo rimanere inermi di fronte alla drammatica invasione di Mosul (avvenuta tra il 6 e il 7 agosto 2014) hanno deciso, a partire da un giudizio sulla situazione, di proporre un momento di preghiera denominato “Appello all’Umano”.

Preghiamo per tutti i perseguitati, cristiani e non, perché è in gioco l’umano.

Questa preghiera è l’affermazione della Signoria di Cristo - che tutto può - su ognuno di noi. È l’inizio del nostro cambiamento. La preghiera è lo strumento più potente del cambiamento della storia. Non era possibile rimanere indifferenti di fronte alla distruzione e alla diaspora di un popolo cristiano che da sempre - ben prima dell’Islam - ha abitato le terre della Piana di Ninive in cui si parla ancora aramaico, l’antica lingua di Gesù.

Il Comitato Nazarat propone ogni 20 del mese a Rimini in piazza Tre Martiri la recita del rosario preceduta da canti con poi il Salve Regina e la proposta (di volta in volta, quando possibile), di una testimonianza diretta oppure la lettura di un brano che descriva la situazione di persecuzione nel mondo. Si conclude con un canto e con la raccolta di denari a sostegno dei nostri fratelli.

Abbiamo deciso di fare il momento in piazza con tutte le stagioni per sottolineare quella Chiesa “in uscita” così cara a Papa Francesco, di fronte a tutti e non nel chiuso degli edifici religiosi. Questo non è un schema imposto, anzi nelle diverse città si tiene conto delle caratteristiche del luogo, per cui qualcuno dice il Rosario in Chiesa e aggiunge o toglie alcune cose. Di volta in volta realizziamo un manifesto o un invito (da inviare via mail) con una frase utilizzando come logo la Nun, lettera araba iniziale di “nassarah” con la quale sono state contrassegnate le case dei cristiani per significare dove vivevano famiglie seguaci del Nazzareno da tassare, impaurire, sottomettere ed in molti casi uccidere.

Questa iniziativa, nata a Rimini, si sta diffondendo in tante parti, d’Italia e non solo. La preghiera sempre al 20 di ogni mese (data puramente convenzionale), oggi è presente a Rimini, Cesena, Bologna, Prato, Siena, Perugia, Cattolica (RN), Loreto, Forlì, Ravenna, Udine, Cremona, Busca (CN), Milano, Andora (SV). All’estero a Damasco (Siria), Erbil (Iraq), Lugano, Jos (Nigeria), Haiti. E anche 27 monasteri di clausura ci accompagnano nella preghiera, sempre alla stessa data.

Nel tempo ci sono arrivati messaggi da:
S. Em.za Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato che ci ha scritto a nome di Papa Francesco
S. B. Card. Luois Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei
S. Em.za Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI
S. Em.za Card. Angelo Comastri
S. B. Mons. Ignazio Youssef III Younan, Patriarca siro-cattolico di Antiochia

L’intenzione alla base di questa comunicazione è di renderVi partecipi di questo evento che ha assunto una notevole rilevanza e nel contempo invitarVi a essere presenti in comunione reale con la preghiera in Piazza.

Desideriamo allargare la partecipazione a tutte le parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali, crescendo insieme nella consapevolezza da un lato che anche noi in Occidente saremo sempre più minoranza (e, Dio non voglia, perseguitati da un contesto culturale ostile) e dall’altro sempre più appassionati di quel bene incontrato che tante volte i nostri fratelli, pur perseguitati, ci hanno testimoniato.

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