‘Continuate a pregare per noi’: tutti i testimoni che il comitato Nazarat ha chiamato ad intervenire nell’appuntamento tradizionale di preghiera il 20 di ogni mese in piazza Tre Martiri per i cristiani perseguitati, hanno fatto questa richiesta. Sembra irragionevole, nel mondo contemporaneo, che questa gente del Medio Oriente, cacciata dalle loro case, derubata dei propri beni, minacciata perché rinnegasse la propria fede, per prima cosa chieda di pregare. Una preghiera che li aiuti a resistere, senza scappare da quella terra che è stata la culla del cristianesimo e dove i cristiani hanno vissuto fino ad oggi. E’ una richiesta che sopravanza anche quella di aiuti materiali che pure sono indispensabili per centinaia di migliaia di profughi costretti a fuggire nei territori curdi del nord al confine tra Iraq e Turchia.
Anche per questo il Comitato Nazarat rinnova anche il 20 ottobre l’Appello all’umano che vuole anche rispondere al richiamo di papa Francesco che recentemente ha ricordato l’ultima delle beatitudini: ‘Beati voi quando vi porteranno nelle sinagoghe, vi perseguiteranno, vi insulteranno, questo è il destino del cristiano: andare sulla stessa strada di Gesù’.
Martedì 20 ottobre alle 21,15 torneremo in piazza Tre Martiri per la recita del rosario. La testimonianza sarà di Samaan Daoud, un cattolico siriano di Damasco. Nello stesso giorno e alla stessa ora hanno assicurato la loro preghiera anche le suore del monastero dell’Adorazione Eucaristica di Pietrarubbia, la comunità religiosa diretta da suor Maria Gloria Riva. E’ la dodicesima volta dal 20 agosto 2014 mentre in altre città d’Italia e all’estero cresce l’attenzione verso il comitato Nazarat. Per esempio a Lugano, il 20 novembre partirà un’iniziativa analoga che utilizza anche il marchio della ‘N’ araba e lo stesso ‘format’ del comitato riminese.
Il comitato Nazarat